I’LL DO, I’LL DO, I’LL DO. Un solo potente che trae ispirazione da riti antichi legati alla fertilità della Terra. Dietro all’immagine del sabba demoniaco, antropofago, magico e violento, si intravede l’eco stravolta di un culto estatico dominato da una misteriosa dea notturna dai molti nomi e connesso a una cerimonia per la fertilità della terra. Se la possessione viene spesso considerata come la visita di una entità divina tra gli esseri umani, l’estasi al contrario è un viaggio di ascesa celeste o di discesa infernale dell’anima umana fuori dal corpo. Da questo concetto di corpo “in spirito”, nasce l’idea di una coreografia che tesse le trame di un sabba immaginato.
Una commistione tra danza, musica e arte traspira nella performance di DEWEY DELL. La loro ricerca coreografica, costantemente ispirata dalle immagini della storia dell’arte e dai comportamenti del regno animale, nel corso degli ultimi anni si è avvicinata a tematiche antropologiche. Il lavoro dei membri della compagnia si sviluppa in maniera integrata a partire dalla creazione delle performance: la ricerca di Demetrio Castellucci si basa infatti su un costante dialogo tra gesto coreografico e suono, elementi che si compenetrano e fondono in un unico terreno espressivo.