FIGURE No. 16 è un’opera per tre ballerini e un aquilone. Oppure, un ballo per due coppie in una serie di 1000 inizi. Uno spettacolo che crea figure insolite, ricco di numerosi riferimenti culturali, volti a scombinare l’immaginario collettivo del pubblico. Non è mai quello che ci si aspetta, ma è una danza che deve la sua vita a Hokuto e Mariko, a Johannes nel XIX secolo, a Johannes nel XXI, a Glenn, a Roland, Neema e a Josef di Budapest, all’amore, all’odio, a un bambino prodigio, a un mostro, a un fantasma, all’adolescenza, a un esaurimento nervoso, a un vaso di fiori, a un elefante barbuto, a un cammello che nuota nello stagno, solo per citarne alcuni. Figure No. 16 è una danza per un singolo spettatore, l’unica persona che decide il proprio destino, anche se si racchiude in una danza. Figure No. 16 è un’esplorazione intima, che racconta la poetica del coreografo, ricca, vivace e intensa.
La performance è andata in scena per la prima volta a settembre 2020, presso il Suzanne Dellal Centre, all’interno della manifestazione Tel Aviv International Exposure.
“Figure No. 16 è metafisica, come esso trasforma il corpo in un oggetto e racconta l’invisibile. Prima con un litigio di amanti descritto attraverso un intenso duetto; poi attraverso due comiche figure maschili in body rosa e verde pastello […]. Intrigante.”- Maria Luisa Buzzi, Danza e Danza