A SOLO IN THE SPOTLIGHTS. È un tuffo nei meandri del mondo della Performance, un’opera che getta luce sul ruolo cruciale del solista sul palco. Qui, il glamour del divismo alla Richard Dyer, la ribellione della Beat Generation, l’austerità post-punk e l’umorismo britannico si fondono in un’unica e affascinante testimonianza, celata sotto gli occhi di tutti.
Attraverso momenti di obbedienza, sovversione e ribellione, questa pièce sfida il concetto tradizionale dello spazio scenico e dei processi creativi non sostenibili.
Il performer stesso diventa soggetto a processi di creazione e distruzione,trasformandosi da un corpo virtuoso, ergonomico e sensuale, ad uno fratturato, smarrito, capovolto. Il movimento diviene un riflesso diretto delle esperienze vissute dal performer, trascinandoci in un viaggio vertiginoso attraverso le complesse dinamiche del palcoscenico.
Come uno specchio che si infrange e si ricompone, lo sguardo del pubblico si modifica con il susseguirsi delle scene, mentre il corpo del performer si smonta e si ricompone per scoprire nuove prospettive. È un’esperienza che sfida le convenzioni, che spinge i confini dell’arte e ci invita a riflettere sul nostro posto nel mondo della performance.