Innesti
Annamaria Ajmone

di e con Annamaria Ajmone

5 / 22 Dicembre 2015
residenza creativa
spazio > Istituto Italiano di Cultura, Parigi (FR)
all'interno del progetto Le Promesse dell'Arte
Mosaico Danza in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Parigi

17 Dicembre 2015
evento site specific
spazio > Istituto Italiano di Cultura, Parigi (FR)
all'interno del progetto Le Promesse dell'Arte
Mosaico Danza in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Parigi

"Nell'ultimo anno ho focalizzato la mia ricerca sulla relazione tra lo spazio e il movimento, un susseguirsi di esperienze che ho chiamato Pratiche abitative temporanee.
In ogni luogo costruisco e sviluppo un dialogo. Parto dall'osservazione e dall'esperienza dello spazio, attraverso le suggestioni che ricevo, costruisco una rete di relazioni e collegamenti. M'immergo nello spazio per poi prenderne le distanze attraverso un allontanamento. Lo guardo da lontano per poi riavvicinarmi, facendomi modificare dallo stesso e, contemporaneamente, manipolandolo. E' un continuo gioco di rimandi, di scambi, di elementi che risuonano e che si mescolano. Per poter fare ciò è necessario sgombrare: dapprima lo spazio, analizzandolo più nella sua struttura fisica piuttosto che nella sua dimensione culturale, successivamente me stessa, dove attuo lo stesso meccanismo, come un elemento all'interno della stanza, mi affido alle geometrie del mio corpo e al ritmo che produco. In questo modo getto le basi per un terreno fertile e fragile allo stesso tempo, ed è esattamente da lì che parto. Mi scontro con i miei limiti, avendo fiducia nel fatto che "Il limite non è il punto in cui una cosa finisce, ma ciò da cui una cosa inizia la sua essenza".
Riferimento teorico è il saggio di Martin Heidegger Costruire, abitare, pensare, in cui il filosofo tedesco riflette su come gli esseri umani esistono nel mondo abitando lo spazio. Abitare lo spazio significa abbracciarlo, percorrerlo, soggiornare presso le cose. Soltanto attraverso l'abitazione dello spazio è infatti possibile costruire. "Lo spazio non è qualcosa che sia di fronte all'uomo […] non ci sono gli uomini e inoltre lo spazio". La relazione tra uomo e spazio non è altro che il pensare nella sua essenza. La costruzione di un luogo nasce dal pensiero di colui che lo vive e che, attraverso la propria esperienza, lo determina.
L'Istituto di Cultura Italiana di Parigi è la quarta tappa delle Pratiche abitative temporanee, iniziate a Venezia e sviluppate a Milano e Firenze. In ogni città ho lavorato in luoghi differenti, ognuno dei quali si caratterizza nell'avere una funzionalità "altra" rispetto a quella dello spazio scenico. Mi piace definirli dimore, luoghi di abitazione temporanea, soggiorni, ripari, ma non necessariamente case.
All'interno dell'Istituto di cultura italiana costruirò un percorso attraverso le sue sale, la mia presenza e l'attraversamento delle stesse mi permetterà di conoscere e vivere lo spazio, di farne parte, di esisterne all'interno. In questa nuova dimensione e consapevolezza, traccerò un percorso composto da un susseguirsi di azioni coreografiche."
Annamaria Ajmone

"L'incrocio tra il festival di danza contemporanea Interplay e il progetto di residenze d'artista dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi permetterà alla giovane coreografa Annamaria Ajmone di lavorare per un circa un mese in spazi ricchi di storia e bellezza, sfidando la sua creatività, la sua esperienza coreutica, integrandola con una quotidianità diversa, attraverso scenari non convenzionali, che le permetteranno di introdurre nuove idee nel suo percorso creativo. La complessità del presente deve incontrare e contaminarsi con realtà sempre nuove e stimolanti, e solo uscendo dai contesti tradizionali può davvero rinnovarsi. Annamaria è una giovane artista, che si è già distinta nel panorama nazionale per il talento e l'originalità delle sue scelte coreografiche. È stata programmata in contesti importanti, tra cui recentemente a Venezia per la Biennale Danza College diretta da Virgilio Sieni; credo quindi che avrà modo nelle sale dell'Istituto di Cultura di Parigi di trovare modalità innovative e interessanti per lavorare al meglio interagendo e integrandosi con gli spazi. Concludo, citando Cicerone, che vedeva nel concetto di ospitalità, la modalità di scambio reciproco di doni tra le persone, sperando che quest'occasione sia un momento di arricchimento per tutti."
Natalia Casorati

Annamaria Ajmone
Nata a Lodi nel 1981, è laureata in Lettere moderne presso l'Università statale di Milano, e diplomata come danzatrice presso la Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi, sotto la direzione didattica di Marinella Guatterini. Approfondisce i suoi studi seguendo diversi seminari, tra i più significativi quelli con Erna Omarsdottir, Emio Greco, Yuval Pick, Simona Bertozzi. Come danzatrice ha lavorato per Guilherme Bothelo, compagnia Alias (CH). Collabora come interprete con la compagnia Ariella Vidach-Aiep (IT/CH) con Daniele Ninarello (IT), Elisabetta Consonni (IT),Santasangre (IT), Cristina Rizzo (IT).  Nel 2009 con Ilaria Tanini e Marcello Gori fonda il gruppo Electropop Cleancorner, con cui realizza due spettacoli Addiction.Spettacolo di danza in forma di concerto e Inbetween. Nel 2013 con Chiara Ameglio e Marcello Gori realizza [In]Quiete, finalista premio Equilibrio 2014. Nel 2014 inizia a lavorare su Tiny vincitore di Dnappunti coreografici 2014. Per la Biennale College 2015 di Venezia, realizza  Būan. Dal 2014 collabora con la videomaker Giovanna Cicciari, ad un progetto di ricerca tra l'immagine in movimento e la danza,AnnaMariaGiovanna. Nel 2015 è invitata dal coreografo Virgilio Sieni a partecipare al progetto di danza contemporanea « L'Atlante del gesto » realizzato e concepito per gli spazi della Fondazione Prada di Milano e a Firenze, in occasione del progetto Umano | Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza per il quale crea Trigger azione coreografica svoltasi all'interno della Sala del Fiorino di Palazzo Pitti e della Sala Piccola di Cango.