I am a shape, in a shape doing a shape
Barbara Berti
di e con Barbara Berti
consulenza drammaturgica Carlotta Scioldo
13 / 20 Ottobre 2015
residenza creativa
spazio > Mosaico Danza
20 Ottobre 2015
evento site specific
spazio > Mosaico Danza
È un solo ideato e interpreto da Barbara Berti, coreografa italiana, di base a Berlino. In un flusso-libero di movimenti e linguaggio, si esplora, tra sequenze già formate e improvvisazione, l'interazione che avviene tra il performer , il pubblico e lo spazio. Un esperimento dove la minima variazione di energia presente nella stanza viene amplificata e utilizzata dal performer. Il risultato è una performance ricca di veloci cambi di atmosfera: dal lirico all'umoristico, dall'evento reale al filosofico.
Il performer è come uno scienziato nel mezzo di un esperimento: è allo stesso tempo osservatore e materiale scientifico di se stesso. Un movimento circolare tra il mondo interno e esterno del danzatore e pubblico evolve, ponendo quest'ultimo nei ruoli paralleli di osservare e essere osservato.
Nella ricerca di questi ultimi anni, ho osservato e esplorato il corpo e la mente, sviluppando un approccio alla danza e alla performance attraverso un metodo, che esamina gli effetti delle connessioni nascoste tra il corpo e la mente e come queste si manifestano in relazione con un osservatore.
I am shape, in a shape doing a shape ha vinto il premio giuria HAU 2 durante il festival 100 ° Berlino, nel 2014
Barbara Berti
Nata e cresciuta a Bologna, Barbara Berti è di base a Berlino da qualche anno. Lavora sui propri progetti coreografici e collabora con danzatori e artisti in creazioni in giro per l'Europa.
Ha studiato inizialmente grafica pubblicitaria, continuando col teatro fisico e la danza, con l'approfondimento della danza contemporanea, contact improvisation, istant composition, lavori somatici (Body-mind centering) e la meditazione. Le sue pratiche si stanno sviluppando anche nella direzione di healing e dei rituali. Nei suoi lavori è interessata alla ricerca sull'empatia cinestetica, alla trasmissione
incarnata dell'esperienza fisica e all'interazione col pubblico. Nel 2014 vince il premio della giuria al festival 100° Berlin (HAU 2) con l'assolo I am a shape, in a shape, doing a shape (presentato in HAU3, Teatro Kana in Polonia e Schiume festival a Mestre).
Tra i suoi lavori: Aooouuu (Tanztage Festival Berlin; Art station Foundation, Poznan, Polonia - 2014 ), site specific you have been here before (HKW - Berlin -2014), Aoouuu #2 (Residenza e première Acker Stadt Palast - Berlin - 2014) e Bau#1 – An interactive piece (un work in progress al momento attuale che verrà presentato nel 2016 a Berlino).
Carlotta Scioldo
Si forma in studi teatrali e della performance presso all'Università di Torino (DAMS/ 110 lode), consegue la sua laurea specialistica all'Università di Architettura di Venezia (IUAV/ 110 e lode). Nel 2010 è vincitrice della borsa di studio da ricercatrice presso la New York University, DAAP, dove svolge un periodo di ricerca con un progetto sulle pratiche performative. Continua dal 2011 la sua attività di ricerca pratica e teorica nel campo della performance e danza contemporanea con particolare interesse verso la drammaturgia applicata alle dinamiche dello spazio urbano presso a.pass (advance performance training), istituto di ricerca artistica post-master presso De Singel ad Anversa e Boteleraji a Bruxelles.
Dal 2012 prosegue una collaborazione di studio e di ricerca presso a.pass nell'organizzazione di workshop e conferenze Permeable City e nella pubblicazione nel 2015 del suo lavoro sulle immagini performative To image. Lavora come performer e dramaturg per diversi progetti in Italia, in Inghilterra, in Grecia, in Germania e in Belgio. Nomi importanti per la sua formazione sono Debora Hay, Joao Faiderio, Vera Mantero, Julyen Hamilton, Martin Kilvady oltre alla conoscenza del metodo Feldenkrais e della tecnica Klein. L'attività di dramaturg inizia nel 2011 con una collaborazione con Bart Van den Eynde, di cui è assistente alla drammaturgia nella produzione Build to Last di Meg Stuart/Damaged Goods.
Lavora come dramaturg free-lance in Belgio, Germania e Italia, dove collabora con Daniele Ninnarello nella produzione Rock Rose Wow e LAND. Con la danzatrice Claudia Catarzi ha sviluppato dal 2011 un progetto di ricerca sostenuto da Company Blu (peer-coaching), IN-Teatro Polverigi, Teatro il Grattacielo di Livorno, Armunia Castiglioncello e a.pass Bruxelles. Lavora come dramaturg per la nuova produzione Time. La sua ricerca sulla "drammaturgia interna"è stata supportata con residenze da Inteatro (Polverigi), Armunia(Castiglioncello), SZenne ArtGallery (Bruxelles), Recyclart (Bruxelles), a.pass (Bruxelles), workspacebruxelles, Company Blu (Teatro della Limonaia, Sesto Fiorentino), Stalker Teatro (Torino). Ha insegnato in diversi contesti di ricerca e universitari (a.pass, BA Performance Practice, Aberystwyth University, University of Ghent, Stalker Teatro- peercoaching, IED di Venezia). Nel 2015 ha conseguito il Master "cultural project for development" presso ILO e UNESCO con il suo progetto sullo sviluppo di "performing arts as tool for strategic development". E' membro corrispondente dell'International Dance Council (UNESCO).